Perché insegnare la felicità nelle scuole?
Spesso si pensa alla felicità come qualcosa di naturale,
come uno stato che accade spontaneamente, si aspetta il momento felice come si
aspetta il momento triste e ci si muove sull’altalena emozionale senza sapere
veramente il perché questo avviene.
Quel che molti non sanno è che nella fase della crescita la
felicità ci viene descritta, impariamo, tramite l’educazione che cosa ci deve
rendere felici o tristi, ci viene insegnato che un bel voto ci rende felici, un
brutto voto tristi. Ci viene insegnato che stare bene in famiglia ci rende
felici…ma per chi non ha una famiglia felice il modello di riferimento sarà
quello trasmesso dai telefilm televisivi o dalle storie raccontate nei libri.
In molti crescono in famiglie infelici, tanti bambini conoscono molto presto la
turbolenza emozionale e anche se sono maestri nel inventarsi ogni attimo un
nuovo gioco, l’impronta emotiva dei genitori resta impressa nella parte
inconscia della coscienza. Così senza un modello reale, il bambino ne creerà
uno fittizio rincorrendolo per tutta la vita, il rincorrere questo modello farà
di lui un adulto perennemente insoddisfatto, perché il mondo televisivo seppur
basato sulla realtà racconta solo una parte di quel che è una famiglia felice.
Dove non troverà attenzione o affetto il bambino/adulto cercherà oggetti il cui
possesso placherà per qualche momento la necessità di amore incondizionato, o
mangerà compulsivamente, o troverà la sua personale valvola di sfogo,
sempre nel tentativo di sedare e colmare
il buco emotivo che sente nel cuore, senza riuscirci mai fino in fondo.
Certo, molti adulti, quando si rendono conto di questo stato di cose iniziano a lavorare su se stessi per far crescere il bambino interiore ferito, ma non sarebbe molto meglio se questo lavoro non fosse più necessario? Se il bambino potesse imparare quel che è la felicità per se stesso e la coltivasse durante la crescita senza lo strascico di mille traumi, o perlomeno se il lavoro dell’adulto potesse essere ridotto e affrontato in autonomia?
Certo, molti adulti, quando si rendono conto di questo stato di cose iniziano a lavorare su se stessi per far crescere il bambino interiore ferito, ma non sarebbe molto meglio se questo lavoro non fosse più necessario? Se il bambino potesse imparare quel che è la felicità per se stesso e la coltivasse durante la crescita senza lo strascico di mille traumi, o perlomeno se il lavoro dell’adulto potesse essere ridotto e affrontato in autonomia?
L’ora di felicità all’interno del programma scolastico
settimanale è un momento nel quale il bambino
mette le basi per la conoscenza di se stesso, degli altri, e della
propria emotività.
Fino a oggi, in Italia, nelle scuole, non c’è un momento dedicato alla crescita emotiva dei bambini, che crescono conoscendo la storia e la geografia ma ignorando completamente i propri meccanismi interiori, tutta la loro interiorità rimane chiusa tra le pareti del cuore e solo in rari casi riusciranno a svilupparla diventando adulti.
Fino a oggi, in Italia, nelle scuole, non c’è un momento dedicato alla crescita emotiva dei bambini, che crescono conoscendo la storia e la geografia ma ignorando completamente i propri meccanismi interiori, tutta la loro interiorità rimane chiusa tra le pareti del cuore e solo in rari casi riusciranno a svilupparla diventando adulti.
L’ora di felicità è uno spazio protetto, gestito da un
‘insegnate preparato che entrando in empatia con i bambini li aiuta a
sviluppare gradualmente la coscienza della felicità, l’importanza dell’armonia,
della comunicazione sincera, della risata e della condivisione, ma anche della
creazione di un proprio spazio vitale, ad apprezzare la solitudine sviluppando
un rapporto con la propria interiorità, con la natura e i suoi elementi.
Solo l’esperienza di una crescita accompagnata dall’ora di
felicità potrà farci scoprire sul campo gli innumerevoli benefici che uno
sviluppo emotivo armonico porterà nella vita adulta.
In questo momento storico però l’ora di felicità non dovrebbe essere riservata solo ai
bambini, non dimentichiamoci che la maggior parte degli adulti della nostra
generazione porta in sé un bambino ferito, un bambino che ha bisogno di
crescere emotivamente per poter essere un genitore o un insegnante capace di
trasmettere alle nuove generazioni quell’amore incondizionato per se stessi che
è la fonte di ogni felicità. La rivoluzione alla quale siamo tutti chiamati in
quest’epoca è quella di sviluppare la nostra capacità di amarci e di amare,
liberi dai condizionamenti infantili, capaci di dire no quando è no e sì quando
è sì, in piena sintonia con il nostro cuore.
Il “Progetto Felicità del Piccolo Dreamer” nasce con
l’intento di rendere l’ora di felicità una realtà in tutte le scuole d’Italia,
dal gennaio 2016 più di 400 bambini in diverse scuole elementari hanno già
sperimentato i benefici di questo momento speciale.
Un piccolo seme è stato messo nei cuori degli insegnanti che
hanno continuato a praticare l’ora di felicità in autonomia all’interno del
proprio programma scolastico dopo la mia visita.
Se anche tu senti che questo progetto può fare del bene ai
cuori di tutti coloro che ci circondano, scrivimi e aiutami a portarlo nella
scuola elementare o d'infanzia di tuo figlio o di qualunque bambino al quale sei affezionato! Ti
invierò il Progetto per le scuole e ti
dirò come proporlo agli insegnati, in più se lo desideri potrai accompagnarmi
durante la mia prima visita.
Scrivi a: vegaro24@gmail.com
Scrivi a: vegaro24@gmail.com
Se senti che invece vorresti avere una "Lezione di Felicità" nella tua associazione, nella tua azienda o condividerla con un gruppo di amici
adulti che desiderano sinceramente dedicarsi alla propria felicità imparando a
conoscersi e condividerlo scrivimi e ti invierò il Progetto per adulti, insieme
creeremo un Laboratorio di Felicità nella tua città.
Scrivi a: vegaro24@gmail.com
Scrivi a: vegaro24@gmail.com
Queste sono alcune testimonianze di bambini che
hanno già abbracciato il "Progetto Felicità del Piccolo Dreamer":
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