"La rugiada dell'immortalità" di Claudio Marucchi

"Uno dei misteri simbolici della Rosa-Croce e dell’alchimia concerne la natura della rugiada. Le gocce di rugiada che appaiono al mattino sui petali della rosa diventano un’immagine potente e poetica dell’apparire dei fluidi nel processo di eccitazione, e delle gocce di fluidi che rimangono sui genitali alla fine dell’atto d’amore. La notte è come la vagina ed il sole è come il fallo. Il tramonto è quindi un’ulteriore simbolo della penetrazione tra genitali. Il colore rosso che tinge il cielo al crepuscolo amplifica la sensazione dell’importanza del ruolo della passione e del sangue nel coito. L’unione del sole (fallo) con la volta notturna (vagina) culmina nel candore dell’alba (albedo, il colore bianco), in cui il cielo si tinge di color latte, come il seme maschile. 
Restano, a testimonianza del coito segreto della notte, le piccole gocce di rugiada, che si riassorbiranno ai primi raggi di sole. La rugiada è simbolo del nettare dell’immortalità che stilla dal centro segreto nel nostro cervello (la pineale) e che deve essere assorbito prima che venga consumato, bruciato dal calore dello stomaco. La rugiada dell’immortalità è anche un'altra espressione indicante i fluidi sessuali, l’elisir. Rugiada infatti si dice, in latino, “ros”, il che la assimila a “rosa”. Il termine “ros” è derivato dal sanscrito “rasa”, l’elemento fluido che trasmette la vita nel cosmo. Un sottile filo connette quindi la rugiada alla rosa e queste ai fluidi prodotti dall’unione sessuale sacra". (Da EROTISMO e SPIRITUALITA'" di C. Marucchi, ediz. L'Età dell'Acquario).

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